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“Oncoematologia, garantire un futuro certo e di qualità”

(Ufficio Stampa/Acot) – In merito alla “difficile e precaria situazione della struttura complessa di Oncoematologia dell’Azienda Ospedaliera di Terni”, alcuni consiglieri di maggioranza hanno presentato oggi una proposta d’atto d’indirizzo chiedendone la discussione immediata in seconda commissione. Con l’atto, che è stato sottoscritto da Sandro Piccinini, Alessandra Pantella, Michele Pennoni, Valdimiro Orsini, Stefano Desantis, Jonatan Monti e Valeria Masiello (Pd), Luigi Bencivenga, Faliero Chiappini e Silvano Ricci, si chiede che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta “affinché si intervenga nei confronti della Regione perché si faccia tutto il possibile per garantire alla struttura complessa un futuro certo e di qualità, garantendo il personale medico e infermieristico necessario”.
“Occorre una piena assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni – si legge ancora nella proposta d’atto d’indirizzo - per cercare una volta per tutte di risolvere la situazione della struttura complessa di Oncoematologia, attraverso soluzioni e provvedimenti necessari almeno a garantire un minimo di sostenibilità”.
“La struttura complessa di Oncoematologia nel corso di questi nove anni è ha lavorato con un numero limitatissimo di professionalità peraltro non in pianta stabile; l’attività assistenziale è assicurata attraverso l’opera di precari finanziati con fondi derivanti da donazioni e ricavati dalle sperimentazioni cliniche gestiti dagli uffici amministrativi dell’Università di Perugia e attualmente, a causa della incertezza in cui versa questa struttura complessa, alla quale fanno riferimento molti pazienti umbri e non solo, senza una sistemazione dignitosa, con una sede precaria e non adatta a rispondere alle esigenze di chi sta male, si è accentuata una fuga di medici con elevata professionalità, molti dei quali formati a Terni”.
“Appare quindi necessario – proseguono i firmatari dell’atto - definire al più presto una pianta organica che deve prevedere almeno sei medici per le attività ambulatoriali, diagnostiche convenzionali e di tipo invasivo ed un medico per le attività di degenza ordinaria più volte richiesto dagli utenti stessi, perché senza un quadro di certezze riguardanti il personale non può esserci un futuro, e questo va assolutamente scongiurato”.
“Oncoematologia a Terni va conservata e potenziata perché è centro di riferimento e di alta qualità e l’utenza è particolarmente soddisfatta dei servizi erogati, come attestano le migliaia di firme raccolte nell’ambito di varie petizioni popolari”.
Nell’atto si sottolinea anche “che è in vigore una graduatoria per posti di Dirigente medico – disciplina, medicina interna e di oncologia della U.S.L. n. 2 Umbria, delle quali si chiede l'utilizzazione al fine di realizzare quanto sopra richiesto”.
 

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 12/01/2018