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“No alla chiusura di chimica e meccanica all’Itis”

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – “Se è vero che il tempo non ha più valore, che la contrazione degli spazi diventa sempre più imperante, invito tutti coloro che hanno in mano le soluzioni per una scuola "migliore" ad usare un po’ di memoria storica, non per rimanere attaccati al passato ma per avere lungimiranza nel futuro”. Lo scrive in una nota dedicata alla situazione dell’Itis il consigliere comunale Mauro Nannini (FdS).
“Le specializzazioni di chimica e di meccanica all'Itis – continua Nannini - non devono fare la fine del corso di metallurgia, chiuso purtroppo nei primi anni 90, con una decisione della quale ancora oggi paghiamo le conseguenze”.
“In un momento drammatico per tutto il settore industriale italiano, e quindi anche per il nostro territorio, chiudere i corsi di chimica e meccanica equivarrebbe ad un suicidio progettuale”.
“Se è vero che la ripresa deve passare attraverso una formazione specifica, se è vero che Confindustria ha dato un sostegno importante per la realizzazione di nuovi laboratori, se è vero che Novamont guarda con interesse allo sviluppo di questi indirizzi, se è vero che importanti ditte metalmeccaniche locali da anni lavorano in sinergia con l’Itis, se è vero che la TK ha preso molti tecnici (giovani) usciti dalle specializzazioni oggi a rischio, se è vero che si sente parlare di chimica verde, di green economy, dove andremo a prendere i futuri tecnici?”.
“Il basso numero di iscritti è dovuto ad una cattiva informazione, da parte di chi dovrebbe fare un orientamento serio soprattutto alle famiglie, facendo sognare comodi posti dietro ad uno sportello, o alla cornetta del telefono. La nostra città oggi più che mai ha necessità di ripensare il suo futuro, ma con occhi lucidi e non accecati da riforme e riformette che mettono in serio pericolo la tenuta industriale del nostro territorio”.
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017