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“L’AST si difende solo con la mobilitazione dell’intera città”

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – “La vicenda AST evidenzia la debolezza dell’Italia nel contesto europeo, l’insufficiente attenzione posta dai rappresentanti italiani nel Parlamento Europeo nel seguirla, una politica attendista delle istituzioni locali e nazionali”. Lo dichiara, in una propria nota, il consigliere Leo Venturi (Terni Oltre).

“Si tratta – continua Venturi – di atteggiamenti tutti sbagliati in un momento in cui i Paesi Europei e le comunità locali, dentro una crisi epocale, usano tutti i mezzi per mantenere le produzioni e per difendere le proprie industrie e l’occupazione. Ma è altrettanto preoccupante l’assenza di una reazione diffusa e spontanea dei lavoratori e della comunità ternana alla notizia della vendita dell’AST”.

“La città è avvolta da un opprimente torpore che alimenta stanchezza e rassegnazione condizioni, quest’ultime, che le istituzioni locali devono assolutamente rimuovere attraverso un protagonismo e una determinazione fino ad oggi assenti pena lo scivolare del quadro economico e sociale verso una totale marginalizzazione. Il rischio che si corre, anche per l’Ast, è che la partita si chiuda senza che la città scenda veramente in campo. Pochissimo il tempo a disposizione per tentare di giocarla nella consapevolezza che l’unico modo per preservare il futuro del sito ternano è costringere il Governo e i Parlamentari Europei ad intervenire pesantemente nei confronti sia della Commissione europea antitrust sia di Outokumpu affinché non sia stravolto il piano industriale che ha sancito la fusione fra Outokumpo e Inoxum-TK che assegnava un ruolo strategico all’AST”.

“Ogni altra ipotesi – conclude Venturi - racchiude elementi di incertezza tali da mettere a rischio non solo il futuro del sito produttivo ma dell’intera economia di Terni e dell’Umbria”.

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017