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Difensore civico: un’esperienza da non disperdere

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – La figura del difensore civico comunale è stata abrogata e l’avvocato Sara Quarantini, nel lasciare l’incarico che ha fin qui ricoperto, ha ritenuto di indirizzare un messaggio di saluto al sindaco, al presidente del consiglio comunale, al direttore generale, al segretario generale, ai dirigenti comunali. L’avvocato Quarantini, nella sua lettera, ringrazia innanzitutto i cittadini “per la stima dimostrata” e per averle fornito numerose “occasioni di approfondimento giuridico e di crescita sia professionale che morale”. “Seppur unica e senza seguito – scrive la Quarantini – l’istituzione del Difensore Civico comunale è stata un’esperienza importante per l’amministrazione e la cittadinanza ed ha contribuito al cambiamento culturale e a diffondere la difesa civica, simbolo di civiltà, qualità e maturità del rapporto tra amministratore ed amministrato”.
“Nonostante l’abrogazione del Difensore Civico comunale disposta dal legislatore nazionale – si legge ancora nella lettera – esistono ancora oggi, in astratto, strumenti idonei affinché i Comuni possano comunque offrire questo servizio alla cittadinanza: mi riferisco in particolare alla possibilità di stipulare convenzioni con il difensore civico territoriale che potrà essere nominato dalla Provincia”.
“In questa fase della nostra storia ritengo che sia ampiamente diffusa nei cittadini una cultura civica che si sostanzia nella consapevolezza dei propri diritti e dei propri doveri attraverso l’informazione e la presa di coscienza dell’organizzazione sociale e politica in cui si è inseriti”.
“Personalmente – continua l’avvocato Quarantini – ho cercato d’interpretare il ruolo di difensore civico in modo ampio e non come mera protezione del cittadino dalla cattiva amministrazione, ma cercando di valorizzare le funzioni a valenza sociale come quella di mediazione dei conflitti e quella propositiva di miglioramenti amministrativi volti ad eliminare alla radice il malessere ed il disagio espressi dai cittadini, singoli o associati”. “Ho anche  cercato di dar voce ad interessi pure giuridicamente non riconosciuti, che costituiscono esigenze di intere fasce di popolazione, soprattutto di quelle più deboli”. La mediazione civica è dunque uno “strumento interpretativo del cambiamento sociale” e l’istituto del difensore è utile soprattutto “per i soggetti deboli che possono usufruire di un’assistenza legale precontenziosa o stragiudiziale alla quale non potrebbero normalmente ricorrere, non potendone affrontare i costi”. Per questo l’avvocato Quarantini conclude augurando “a tutti i cittadini di avere presto libero accesso al servizio di difesa civica, strumento tecnico, terzo e imparziale, chiamato a tutelarli e a garantire il buon andamento della pubblica amministrazione”.   
Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017