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Consiglio comunale, sì alla presa d'atto sulle incompatibilità

(Ufficio Stampa/Acot) - Il presidente del consiglio comunale Francesco Ferranti ha comunicato stasera all'assemblea di palazzo Spada la conclusione della relazione istruttoria sulle situazioni di incompatibilità da parte dei consiglieri comunali, "al fine di consentire al consiglio di esercitare le sue funzioni secondo quanto disposto dal Tuel". La conclusione è che “ad oggi non sussistono posizioni di incompatibilità”.

Al termine del dibattito il consiglio comunale ha preso atto dell’accertamento dell’insussistenza delle cause di incompatibilità per i consiglieri segnalati dall’istruttoria con 19 voti a favore, 10 contrari 2 astenuti e un non voto.
 
Per Valdimiro Orsini (Pd) “si tratta comunque di una procedura anomala, dal momento che è il consiglio che contesta le cause di incompatibilità". “Il discorso del rispetto delle regole è fondamentale anche e soprattutto prima di candidarsi a rappresentare la città, per tutti, maggioranza e minoranza”. “E’ emerso un quadro grave: i consiglieri morosi non potevano non sapere e hanno dichiarato il falso. Ne deriva - ha detto Orsini una valutazione di superficialità della maggioranza e del sindaco”. Orsini ha anche chiesto al sindaco di revocare le deleghe agli assessori morosi. 

Cristiano Ceccotti, presidente del gruppo della Lega ha invitato il consiglio comunale a superare l’impasse, dopo che la relazione del segretario generale ha chiarito la situazione e ad iniziare a lavorare per la città, “Resta il problema politico di dare testimonianza del cambiamento promesso. Problema che la maggioranza ha risolto non affidando incarichi presidenziali o vicepresidenziali dentro il consiglio comunale a tutti i consiglieri che hanno avuto debiti nei confronti del Comune anche per mera dimenticanza. Per quel che riguarda la Lega – ha detto – sono stati gli stessi consiglieri coinvolti a chiederlo. L'esclusione non deve però essere letta come una mancanza di fiducia o come una sanzione, perché tutti avremmo potuto trovarci in quella stessa situazione e perciò a tutti rinnoviamo fiducia e stima". "La maggioranza - ha concluso Ceccotti -  non deve restare sorda alle istanze della minoranza e la minoranza non deve pensare solo alla propria parte politica: ci sono tante cose da fare e tanti cittadini che attendono provvedimenti".

Alessandro Gentiletti, presidente del gruppo di Senso Civico ha parlato di "una situazione che provoca profondo imbarazzo". "Non è una questione di parti politiche, ma di rispetto e trasparenza nei confronti dei cittadini e di adeguatezza della classe dirigente". "La maggioranza ha perso un’occasione di presentarsi come una forza di rinnovamento.. Dal punto di vista giuridico il segretario ha ben operato, ora se ne occuperà la Procura per quel che riguarda le dichiarazioni di falso. Dal punto di vista politico resta un problema - ha concluso Gentiletti - e credo che la maggioranza debba chiedere scusa alla città".

Thomas De Luca (M5S) ha rilevato come questa situazione situazione con tutti i ritardi che ha causato sia stata anche uno schermo delle incertezze interne alla maggioranza. "Il regolamento che ha dato spazio alla procedura attuale sulle incompatibilità è stato votato e voluto dai consiglieri del centrodestra e da Todini. A mio parere l’analisi sulle incompatibilità andava fatta prima della convalida e mi domando se ci siano altre questioni, per esempio quelle legate al casellario giudiziario". De Luca ha ricordato anche la necessità di riconoscere le responsabilità per il dissesto e per i debiti fuori bilancio delle precedenti amministrazioni. "Rispetto alle morosità ci sono situazioni giustificabili e altre che non lo sono".

Raffaello Federighi, presidente del gruppo di Forza Italia, ha detto che dibattiti come quello in corso “non appassionano la città”. "La relazione del segretario certifica che il problema è stato risolto. Giuridicamente dobbiamo precisare che noi non siamo un tribunale, ma un’aula di un consiglio comunale". "Alcuni consiglieri d’opposizione hanno detto che le presunte morosità di alcuni consiglieri della maggioranza hanno contribuito alla creazione del dissesto dell’Ente che ammonta a decine e decine di milioni di euro: l’affermazione - ha concluso il consigliere di Forza Italia - si commenta da sola".

Paolo Angeletti (Terni Immagina) ha invitato tutti al senso di responsabilità, per mandare avanti le attività del consiglio, senza perdere tempo. "La città e cittadini - ha detto - non capiscono tali questioni e hanno altri problemi. La politica dovrebbe avere sempre la P maiuscola".

Per Michele Rossi (TC) il tema delle tasse è molto serio e "andrebbe affrontato nella sua complessità,sia che si parli dei cittadinii che fanno fatica ad arrivare a fine mese, o delle piccole imprese che devono soggiacere a pesantissime scelte dovute a una pressione fiscale e a una crisi provocate anche dal disssesto al quale Terni è stata portata dalle precedenti amministrazioni".

Orlando Masselli (FdI) ha fatto rilevare che i debiti dei consiglieri sono stati pagati tutti con rilevante mora e che "probabilmente la questione è stata tirata fuori da una parte dell’opposizione solo per rallentare i lavori del consiglio e per provare a bloccare l’attività della nuova amministrazione. Non consentiamo all’opposizione di centro sinistra di fare appelli alla trasparenza, dopo aver portato la città nell'emergenza in cui ci troviamo ora".  
 

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 03/08/2018