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Consiglio comunale, gli atti sui rifiuti approvati e respinti ieri sera

(Direzione Generale/Uff. Stampa) – Al termine del dibattito sul ciclo dei rifiuti e l’inquinamento il consiglio comunale ha dunque approvato con 20 voti a favore uno contrario e un astenuto l’atto d’indirizzo illustrato da Alessio Cicioni e firmato anche da Vinciarelli, Finocchio, Tabarrini, Valdimiro Orsini, Pennoni, Paparelli, Giubilei, Trivelli e Monti del Pd. Con l’atto proposto si chiede che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta “ad intensificare le azioni messe in campo anche tramite la partecipata ASM per aumentare la percentuale di raccolta differenziata (diffusione del porta-a-porta, impianto di pre-selezione, etc.); a continuare la promozione di pratiche di riduzione della produzione di rifiuti (es: prodotti alla spina) anche con accordi con la GDO; a chiedere formalmente alla Regione dell'Umbria una revisione del Piano Regionale della Gestione dei Rifiuti (L.R. 11/2009) al fine di non prevedere più l'incenerimento come forma di trattamento dei rifiuti, sfruttando le tecnologie di trattamento a freddo ormai disponibili; a prevedere nel nuovo Piano Regionale indirizzi e criteri per il rilascio di autorizzazioni che non contemplino l’incenerimento sul territorio regionale, specialmente di rifiuti provenienti da fuori Regione; ad intraprendere un percorso finalizzato all’adesione dell'Amministrazione Comunale di Terni alla strategia Rifiuti Zero 2020; a procedere attivamente all'individuazione di partner tecnologici ed industriali per la creazione di un impianto di trattamento dei rifiuti a freddo che renda autonomo almeno l'ambito ternano e minimizzi i rifiuti conferiti alla discarica di Orvieto con l’obiettivo di contenere i costi della TIA per i cittadini ternani e di eliminare definitivamente la necessità di trattamento termico dei rifiuti sul nostro territorio”.
Il consiglio ha anche approvato con 16 voti a favore, uno contrario e 5 astensioni l’atto d’indirizzo proposto da Carlo Orsini (Gruppo Misto) con il quale s’impegna il sindaco a chiedere formalmente alla Regione dell'Umbria una revisione del Piano Regionale della Gestione dei Rifiuti nel senso di un superamento della tecnica d’incenerimento dei rifiuti.
Approvata poi, con 7 voti a favore e 13 astensioni, una mozione sul polo dell’incenerimento proposta da Giocondo Talamonti (Gruppo Misto) che indica anch’essa l’obiettivo strategico del superamento dell’incenerimento dei rifiuti in tutta la regione “e lo sviluppo della green economy nella gestione del ciclo dei rifiuti e della riconversione ambientale dell’economia regionale”. Nell’atto di Talamonti si chiede anche che il Comune coinvolga il mondo della scuola per diffondere la cultura dello smaltimento, del riciclo e del riuso.

E’ stato invece bocciato con 4 voti a favore 13 contrari e 5 astensioni l’atto proposto da Mauro Nannini, presidente del gruppo della Federazione della Sinistra firmato anche da Claudio Campili (IdV) attraverso il quale, visti i dati dell’Arpa, i recenti studi sulla qualità dell’aria e la posizione di contrarietà espressa da molti cittadini si chiedeva che "il consiglio comunale si esprimesse ritenendo “non opportuna la riaccensione dell’impianto di Aria Spa a Maratta”.
Il consiglio ha anche respinto, con 2 voti a favore, 13 contrari e 7 astenuti, la mozione di Leo Venturi (Terni Oltre) sulla presenza e la riattivazione del termovalorizzatore Aria Spa, con la quale si chiedeva al Comune di avviare un immediato confronto con Acea per acquisire “tutti i dati e gli elementi utili per valutare le ricadute economiche, ambientali e occupazionali per il territorio” derivanti dall’attività dell’impianto; “ad attivare una commissione di esperti per valutare l’incidenza dell’impianto”, “a verificare le condizioni per chiedere la sospensione dell’attività produttiva in considerazione del quadro generale ambientale della città e delle sue ricadute sulla salute dei cittadini”; “aprire un confronto partecipativo su questa materia in città”.

Approvato invece, con 16 voti a favore 2 contrari e 4 astensioni il secondo atto di Nannini, con un’articolata proposta che chiede l’avvio del percorso verso il traguardo dei “Rifiuti zero” entro il 2020, indicando, nel dettaglio, una serie di azioni conseguenti.
E’ stato infine approvato, con 7 voti a favore e 14 astensioni l’atto proposto da David Tallarico e Giorgio Aquilini di Progetto Terni Città Aperta che indica – anch’esso – come obiettivo il superamento del metodo dell’incenerimento, favorendo la raccolta differenziata spinta, così come previsto nel piano provinciale d’ambito all’interno del quale è stata effettuata una scelta chiara in questo senso.

 

Il sindaco Leopoldo Di Girolamo, intervenendo in aula prima della votazione dei singoli atti, è intervenuto per chiarire la posizione dell’amministrazione. Il sindaco, partendo dai dati e dalle graduatorie che riconoscono alla città una buona posizione nelle buone pratiche ambientali, ha ricordato nel dettaglio tutti gli interventi effettuati in questi anni a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini: dalle norme contenute nel nuovo regolamento edilizio, al potenziamento del bike sarin, dalla rete delle centraline agli incentivi per la mobilità alternativa.
“In quanto alle politiche dei rifiuti – ha specificato il sindaco -  abbiamo chiaramente cambiato strada rispetto a quella che ci veniva tracciata dal piano regionale”.  “Dopo una lunga e approfondita discussione all’interno dell’Ati, abbiamo votato all’unanimità – senza distinzioni politiche tra i diversi sindaci -  un Piano d’Ambito con il quale abbiamo mandato un messaggio importante alla Regione, verso il superamento della tecnica dell’incenerimento dei rifiuti, con l’utilizzo di nuove tecnologie per la differenziata”. “In questa direzione ci dovranno essere importanti investimenti per il riuso e favoriremo tutte le iniziative industriali in tal senso come quella che dovrebbe attivarsi nell’area Basell”.
Rispetto all’impianto di termovalorizzazione Aria Spa, riattivato a Maratta il sindaco ha detto che
“il dovere di ogni istituzione è quello di far rispettare le leggi al di là delle proprie opinioni. Il termovalorizzatore ha le autorizzazioni necessarie della Regione e della provincia e diverse”. “Le leggi sono dunque pienamente rispettate e non c’è alcuna possibilità porre in essere un intervento coercitivo nei confronti di chi ha effettuato un investimento industriale”. “Noi riteniamo comunque che l’incenerimento debba essere superato e siamo dunque intenzionati, alla scadenza dell’autorizzazione nel 2016, a intraprendere un’interlocuzione con la Regione e a percorrere tutte le strade possibili per far sì che non venga rinnovata”.”L’azienda – ha concluso il sindaco - ha intanto garantito, attraverso documenti ufficiali che i dati delle emissioni saranno resi pubblici e si è accollata i costi per  due cabine di controllo a Maratta Bassa e a Borgo Rivo, con i dati che saranno messi a disposizione della Provincia e dell’Arpa: se saranno riscontrate anomalie s’interverrà come previsto dalla normativa”.

 

Data aggiornamento della pagina: 02/05/2017