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Cecconi (FdI): "No ad inaccettabili forzature"

(Ufficio Stampa/Acot) - "L'interdizione da incarichi assessorili disposta dal giudice delle indagini preliminari a carico di Stefano Bucari – al di là di qualunque valutazione di merito – inchioda di fatto la composizione dell'attuale giunta ad un numero di componenti (solo 4) al di sotto del minimo di legge. E fotografa la paralisi politico-amministrativa di un Comune che, se vuole davvero ripartire, assicurare continuità, garantire ai cittadini i servizi che gli spettano (e che peraltro l'Amministrazione-di Girolamo ha di fatto negato, anche quando era nel pieno dei suoi poteri) può solo affidarsi ad un terzo: un terzo che abbia l'autorevolezza morale e l'autorità amministrativa per governare a pieno la città. Questo terzo, legge alla mano, non può che essere un commissario straordinario di nomina prefettizia: perfettamente in grado di garantire l'erogazione di tutti i servizi, assolutamente titolato a varare i bilanci ed a ripianare i debiti dell'Ente". Lo scrive, in una nota diffusa stamattina, il presidente del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia a Palazzo Spada, Marco Cecconi.
"Che la facoltà di nominare nuovi assessori - accordata dalle norme esclusivamente al sindaco in quanto tale eletto direttamente dal popolo - possa essere esercitata da un vicesindaco reggente, al quale gli elettori non hanno mai inteso attribuire analogo potere- continua Cecconi - è da escludere in generale e, a maggior ragione, in un caso come quello di Terni: un caso in cui l' “impedimento temporaneo” del primo cittadino deriva da un provvedimento restrittivo della libertà personale (gli arresti domiciliari) nell'ambito della medesima inchiesta che vede indagato, per l'appunto, anche il vicesindaco reggente".
"La stessa “temporaneità” dell'impedimento del sindaco, a dire il vero, appare oggi molto meno limitata nel tempo, a fronte della conferma a suo carico degli arresti, disposta dal GIP. Certo, i legali impugneranno il provvedimento, che dunque deve ancora ritenersi sub judice: ma non vogliamo credere che, per come stanno le cose, qualcuno (ad iniziare dal Prefetto) vorrà infliggerci inaccettabili forzature e vorrà condannare la città a paralizzanti agonie".
"Tutti sono innocenti fin quando una sentenza definitiva non attesti il contrario: noi ci crediamo fermamente e, non a caso, in nessuna delle nostre parole vi è mai stata traccia del contrario. Nel caso di specie, oltretutto, preferiremmo sinceramente che le cose stessero in assoluto così. Ma abbiamo trovato vergognoso il tentativo, in consiglio comunale, da parte del capogruppo PD, di addossare tutte le responsabilità sui dirigenti (“gli appalti sono di competenza degli uffici”, ha affermato Cavicchioli in aula, come se i ternani fossero tutti nati ieri). E  altrettanto ci indignerebbe l'impunità di un sistema che pretendesse di celare le proprie diffuse responsabilità politiche, magari dietro il solo Di Girolamo".
"Quello che ci aspettiamo e che ci auguriamo per Terni - conclude il consigliere Cecconi -  è un gesto d'onore: un passo indietro, anche per dedicarsi a riabilitare il proprio, ovvero l'onore di uomini e partiti. Quello che non accetteremo - pronti a farlo valere in qualunque sede di legge - è il tentativo di forzare i codici e il buon senso comune, solo per sopravvivere a se stessi".   

GLD - Ufficio Stampa/Acot

Data aggiornamento della pagina: 05/05/2017